Partire da Pugnochiuso in bici è uno dei modi più autentici e sorprendenti per scoprire il Gargano.

Ogni curva regala uno scorcio sul mare o un’immersione nel verde, ogni salita ha il sapore di una sfida vinta e ogni sosta racconta una storia. Qui, dove la natura è ancora protagonista, il cicloturismo è molto più di uno sport: è una forma di esplorazione lenta, consapevole e piena di meraviglia.

Pedalare tra mare e macchia mediterranea

Situata tra Vieste e Mattinata, Pugnochiuso è un ottimo punto di partenza per percorsi ciclabili adatti a chi ama alternare tratti panoramici a scorci naturalistici. I sentieri sterrati che si addentrano nella macchia mediterranea permettono di ammirare baie nascoste, falesie bianchissime e boschi profumati di mirto e rosmarino.

Una delle escursioni più suggestive parte proprio da Pugnochiuso e segue il litorale verso sud, attraversando Baia delle Zagare, celebre per i suoi faraglioni, fino ad arrivare a Mattinata. È un percorso collinare, con pendenze morbide e viste spettacolari sul mare Adriatico. Ideale per ciclisti con un po’ di allenamento, ma senza necessità di essere esperti.

Verso l’entroterra: l’emozione della Foresta Umbra

Per chi preferisce l’ombra e l’altitudine, il richiamo della Foresta Umbra è irresistibile. Da Pugnochiuso si può salire in direzione Monte Sant’Angelo per poi deviare lungo strade secondarie che portano nel cuore del Parco Nazionale del Gargano.

Le strade qui sono silenziose, immerse in una vegetazione rigogliosa. I tornanti tra i faggi e i lecci offrono aria fresca anche in piena estate, rendendo la pedalata piacevole anche nei mesi più caldi. Il percorso può essere modulato in base al livello: dai 25 ai 60 km tra andata e ritorno, con possibilità di soste nei rifugi forestali, o per una pausa al Laghetto d’Umbra.

Pugnochiuso – Vieste: la ciclovia a picco sul blu

Tra i percorsi più amati dai cicloturisti curiosi c’è sicuramente quello che collega Pugnochiuso a Vieste lungo la litoranea SP53. Qui la bici diventa una compagna ideale per assaporare ogni curva di questa strada panoramica, con affacci spettacolari sulla costa, muretti a secco, ulivi secolari e spiagge che invitano a una sosta.

Si parte la mattina presto, quando il sole è ancora gentile, e si arriva a Vieste, la “perla del Gargano”, magari fermandosi al Belvedere di Monte Pucci o scendendo per una nuotata rapida a Porto Greco. Il ritorno, se le gambe lo permettono, regala una luce diversa, con il tramonto che colora le rocce di rosa.

Curiosità, tappe golose e consigli pratici

Il Gargano è terra di leggende e di sapori: ogni escursione in bici può trasformarsi in un itinerario del gusto. Sulla strada per Monte Sant’Angelo vale la pena fermarsi ad assaggiare il pane cotto nel forno a legna, o una porzione di troccoli con cacio e mollica fritta in una trattoria locale.

Se ami le storie, sappi che le antiche vie tra Pugnochiuso e l’interno seguono in parte i tratturi usati un tempo dai pastori per la transumanza. Molti sentieri secondari conservano ancora i muretti a secco e le fonti d’acqua utilizzate dagli armenti.

Perché scegliere il Gargano per una vacanza in bici

Il cicloturismo qui è un’esperienza a tutto tondo: paesaggi vari, ospitalità genuina, clima favorevole da marzo a ottobre, e un territorio che premia chi ha voglia di esplorare. Non serve essere professionisti: basta avere voglia di scoprire, mettersi in gioco e lasciarsi sorprendere curva dopo curva.

Una vacanza in bici da Pugnochiuso è l’occasione per rallentare e guardare tutto da un’altra prospettiva. Con la brezza sul viso, il profumo del mare nell’aria e lo scricchiolio della ghiaia sotto le ruote, ogni pedalata diventa un ricordo da portare con sé.

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