Chi decide di percorrere il Sentiero del Frassino sa di non intraprendere solo una passeggiata nella Foresta Umbra, ma un piccolo viaggio tra natura incontaminata e tradizione popolare.
Questo itinerario, tra i più suggestivi del Gargano, si sviluppa nel cuore del Parco Nazionale, dove storia, leggenda e biodiversità si fondono sotto le fronde degli alberi secolari.
Un percorso nel verde: il respiro della Foresta Umbra
Il Sentiero del Frassino si snoda per circa 5 km all’interno della Foresta Umbra, dichiarata Patrimonio UNESCO per le sue faggete vetuste. È un percorso adatto a tutti, con un dislivello contenuto e un tracciato ben segnalato, perfetto per una camminata di 2-3 ore immersi nel fresco del bosco.
Il nome deriva dalla presenza di frassini meridionali, alberi eleganti e flessibili un tempo utilizzati dai pescatori garganici per costruire remi e attrezzi da lavoro. Camminare qui significa attraversare un mondo sospeso nel tempo, dove la natura è ancora padrona del silenzio, interrotto solo dai versi degli uccelli o dal fruscio degli animali nel sottobosco.
Natura viva: tra animali selvatici e alberi monumentali
Durante l’escursione, è facile imbattersi in daini, caprioli e scoiattoli, oppure udire il tamburellare del picchio rosso maggiore. La Foresta Umbra ospita oltre 2000 specie vegetali e un’ampia varietà di fauna selvatica: se ami la fotografia naturalistica, porta con te un binocolo e una buona dose di pazienza.
In primavera il sentiero si colora di orchidee spontanee e ciclamini, mentre in autunno si trasforma in un tripudio di foglie giallo oro e rosso acceso. Ogni stagione regala un volto diverso, rendendo il Gargano una meta affascinante anche lontano dal mare.
Il legame con il sacro: tra leggende e devozione
Il Sentiero del Frassino è avvolto da un’aura mistica. A metà percorso, una piccola edicola votiva testimonia la fede popolare che da secoli si intreccia con il paesaggio. Qui si narra che, anticamente, i frassini fossero considerati alberi di confine tra mondo terreno e spirituale.
Una delle leggende più raccontate riguarda il cosiddetto “Millacero”, un grande acero che, secondo i pastori, nella notte di San Giovanni si illuminerebbe di lucciole portatrici di buon auspicio. Sono storie semplici, tramandate da chi ha vissuto questi luoghi in simbiosi con la natura, e che ancora oggi affascinano chi si ferma ad ascoltarle.
Quando andare e cosa sapere prima di partire
Il periodo ideale per esplorare questo angolo del Gargano va da aprile a giugno e da settembre a ottobre, quando il clima è mite e i colori del bosco sono al massimo del loro splendore. L’estate può essere più affollata, ma la Foresta Umbra regala comunque un rifugio fresco, lontano dalla calura della costa.
Consigli pratici:
- Indossa scarpe da trekking comode e porta con te acqua, soprattutto in estate (non ci sono fontane lungo il sentiero).
- La segnaletica è buona, ma una mappa o un’app di tracciamento GPS può sempre tornare utile.
- Il sentiero è adatto anche ai bambini e molto apprezzato dalle famiglie in cerca di esperienze a contatto con la natura.
Una tappa perfetta per scoprire il Gargano autentico
Dopo aver percorso il Sentiero del Frassino, puoi approfittarne per esplorare alcune delle perle vicine. Il Laghetto d’Umbra, punto di partenza del percorso, è uno degli angoli più fotografati del Parco. E se hai tempo, non perdere Vico del Gargano, con il suo centro storico medievale, o una sosta golosa per assaggiare il caciocavallo podolico, uno dei formaggi simbolo del territorio.
Chi sceglie una vacanza nel Gargano spesso lo fa per il mare, ma scopre presto che c’è un mondo straordinario anche nell’entroterra. Il Sentiero del Frassino ne è l’esempio perfetto: un cammino che non parla solo ai sensi, ma anche al cuore.



