A 35 Km da Vieste e a due passi da Peschici sorge quello che viene comunemente definito il “Giardino del Gargano”: si tratta di Rodi Garganico, borgo situato proprio nel cuore del Parco Nazionale del Gargano, a picco sul meraviglioso mare che bagna la costa del nord della Puglia.

In particolare questo tratto si caratterizza per la presenza dei trabucchi, costruzioni lignee che, simili a palafitte protese sul mare, erano utilizzati in passato per pescare.

 Ci sono poi i faraglioni che punteggiano il mare antistante il territorio di Rodi Garganico, con le loro stravaganti forme che rievocano storie e leggende mai dimenticate.

Rodi Garganico, il borgo gioiello del Parco Nazionale del Gargano

Molti studiosi affermano che Rodi Garganico sia stata fondata dai cretesi nel lontano 1284 a.C., conquistata in seguito dagli abitanti di Rodii Argivi e poi dai romani, i quali costruirono un fiorente porto di cui ancora oggi sono visibili i resti. Dopo un periodo di dominazioni da parte dei Goti, dei Saraceni e dei Veneziani, Rodi Garganico viene governata nel XV secolo dagli Aragonesi, i quali incrementarono il commercio di agrumi, prospero ancora oggi grazie ad eccellenze come il Limone Femminiello e le Arance del Gargano.

Rodi Garganico è lambita ai lati dalla Spiaggia di Ponente, più volte premiata con la Bandiera Blu e da quella di Levante, arenili di sabbia dorata dai fondali bassi e le acque cristalline e limpide.

Non lontano si trovano poi la Spiaggia di San Menaio Garganico, una delle più belle baie del Parco Nazionale del Gargano, la Spiaggia dei Pini lambita dalla lussureggiante vegetazione alle spalle, la Cala Camomilla dove l’aria profuma di camomilla e la Baia del Leone, che rievoca la forma bizzarra di uno scoglio dalle sembianze leonine.

Addentrandosi nel cuore di Rodi Garganico, non si può non restare affascinati dal suo centro storico medioevale, che ha il suo cuore più antico nel quartiere Chepeabbasce: è chiamato così perché le donne solevano affacciarsi dai balconi per guardare il mare in attesa dei mariti pescatori, tra una chiacchiera e l’altra con le vicine.

Il quartiere è un tripudio di case addossate tra loro, di scalinate, piazzette panoramiche e chiese, tra le quali il Santuario della Madonna della Libera: risale al ‘700, è in stile barocco e custodisce una splendida icona della Vergine sistemata sull’altare maggiore. Non mancano di stupire i dipinti di scuola napoletana e il Sacro Masso dove, secondo la tradizione, è apparsa la Madonna.

Cosa vedere a Rodi Garganico

La Chiesa di San Nicola è stata eretta nel 1680 e ciò che più la caratterizza è il campanile, che in realtà in passato era una di quelle torri di avvistamento che si ergevano lungo tutta la costa pugliese, dal Gargano al Salento.

Sono molti gli edifici di culto a Rodi Garganico e tra questi non si può non citare la Chiesa del Santissimo Crocifisso, dove sono custoditi ben dieci altari, di cui uno, intitolato alla Natività, posto ai piedi di un veneratissimo Crocifisso che ogni anno, il giorno del Venerdì Santo, è portato in processione.

Ben più antiche sono però la Chiesa di San Pietro e Paolo e la Chiesa di S.Barbara: la prima risale al 1221 ed è stata costruita per ricordare il pellegrinaggio che il Poverello di Assisi, San Francesco, fece alla volta della Grotta di San Michele Arcangelo.  

La chiesa di S.Barbara, di cui resta solo qualche rudere, risale all’anno 1000 e mostra ancora oggi l’emblema dei cavalieri di Malta: sono però ancora visibili degli antichi affreschi, di cui uno dedicato proprio a Santa Barbara.

Tra le costruzioni simbolo di Rodi Garganico c’è poi il Castello Aragonese, dimora di Ferdinando d’Aragona che, delle sue due torri (ovvero ciò che è rimasto di qust’antica costruzione), domina l’intero centro abitato e la costa sottostante.

Da Rodi Garganico si può andare alla scoperta del territorio circostante, da Peschici a Vico del Gargano fino al Lago di Varano, il lago costiero più grande di tutta Italia: chi è appassionato di birdwatching potrà avvistare presso il Lago di Varano beccaccini, martin pescatori, aironi, cormorani e poi gli immancabili fenicotteri rosa.

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